Sono molte le domande che gli italiani dovrebbero farsi se si andasse al voto anticipato. In primo luogo sarebbe meglio chiedersi se l’italiano sia veramente “in grado di votare”.
Il fatto è molto semplice, l’italiano non ha la più vaga idea per chi votare e non ha voglia di esercitare un proprio diritto.
Una provocazione? Forse. Ma effettivamente la maggioranza degli italiani appaiono troppo disinteressati alla politica, eppure è questa la base del futuro.
Le occasioni per scendere in piazza sono state molte. Diverse leggi “ad personam” non sono bastate per fare scatenare l’indignazione del popolo, la violazione di molti articoli della costituzione non ha portato a reazioni degne di nota da parte dell’italiano medio. Chi è insorto? Solo una minima parte, una forza esigua, con voce forte, ma che non rappresenta, purtroppo la maggioranza degli italiani.
Lodo alfano, legge bavaglio, la proposta di modificare alcuni articoli della costituzione, offesa alla costituzione (qualcuno non disse forse che era frutto di un accordo cattocomunista?), programmi oscurati (nessuno ha detto molto sull’oscuramento di Rainews 24), personaggi allontanati dalla tv, ecc ecc.
In pochi hanno fatto commenti, in pochi si sono indignati.
C’è stata solo una occasione. Centinaia di persone sono scese in piazza, creando scenari da guerriglia urbana: quando il ministro Maroni ha voluto introdurre la “tessera del tifoso”.
Con un governo che sta facendo ben poco in questo periodo di crisi, dove tace quando la Fiat se ne va per altri lidi, dove gli operai costano molto meno (e piccoli vantaggi economici), e va a dividere la società e quindi i diversi settori per trovare una scappatoia dai vincoli con lo Stato.
È bene ricordare una cosa: viviamo in un paese democratico, vale a dire in un paese (in teoria) fatto dal popolo. Il popolo è quindi colui che decide le sorti di un Paese, è il Paese e quindi lo stato. Ergo la Fiat ha trovato una soluzione per svincolarsi dagli obblighi verso il popolo italiano. Punto.
Quanti si sono indignati?
Ora se, sottolineo se (non voglio passare per un disfattista carico di speranze), il governo cadesse e si andasse alle elezioni? Basterebbe una campagna acquisti del Milan ben fatta per portare su voti. Vincerebbe chi fa lo show migliore, con canzoncine idiote, al limite del buon senso, su you tube. Vincerebbe a campagna immagine meglio realizzata. Campagna immagine senza alcun contenuto.
La maggioranza è spaccata, non è come quella eletta, il centro si fa chiamare il terzo polo ed il Pd è pronto al dialogo per una: alleanza antiberlusconiana.
Ma è un anti Belusconi quello che serve al paese? O è qualcuno che governi, che faccia uscire la nazione da questo pantano chiamata crisi?
Servono idee e proposte, serve qualcosa di nuovo e contenuti convincenti. Purtroppo l’italiano non legge, non si informa, è stanco oppure pigro, ma il risultato è sempre uguale: l’ignoranza.
I TG non informano, i giornali stanno per cedere. Il gossip diventa l’attrazione principale. Interessa più Lele Mora e Corona alla cronaca reale dei fatti.
Stanchi di leggere notizie brutte? Meglio allora rimboccarsi le maniche, o non cambierà nulla. Ed è meglio ricordarsi una cosa: un prestigiatore farà sempre in modo di attirare l’attenzione su una mano, mentre è l’altra a fare il trucco.
Così funziona per chi pilota l’informazione.
Un fatto minimo lo si rende eclatante e deve essere diametralmente opposto a quanto succede. L’Italia pare essere un’isola felice, allora perché dove vivo sono andati in fumo 6mila posti di lavoro in un anno? Perché c’è una continua richiesta di cassa integrazione in deroga? Le domande sono troppe ma la risposta è una sola: se non c’è interesse per cambiare, non si cambia. Punto. Quindi è ora di svegliarsi.