
Le prime immagini di Manoel Polleggiao circolate sul web.
Nella nebbia del Polesine, in poco più di 45° di latitudine e ben oltre gli 11° di longitudine (facciamo poco meno di 12) sorge la ridente città di Rovigo.
Invisibile dalla vista dei satelliti e capoluogo sconosciuto da chiunque non viva nella regione veneta, dove gli intercalare in un dialogo possono mettere a dura prova l’anziana “capo rosario” (per intenderci è quella che lancia e dà ritmo alle preghiere) del pre-messa feriale, vi dimorano una coppia di fumettisti: Herschel e Svarion.
Lì, nella città ingiustamente messa in graduatoria tra le più noiose dello Stivale (studi scientifici affermano che l’animo tedioso sia causato dalla distanza dal mare: 52 km per chi ama il turismo di massa o 63 km per chi vuole qualcosa di più tranquillo), due geni del male (poiché dotati di pensiero critico) hanno partorito la loro seconda opera cartacea, stavolta (Udite! Udite!) approdata in edicola con la rivista REM (qui il link al sito), opera culturale diretta dal mitico Sandro Marchioro, con il quale ho avuto l’onore di lavorare.
Ma questa non è la storia di tal bel sodalizio (pare che ci sia un’altra opera in fase di progettazione) ma è la vicenda di Manoel Polleggiao, colui che prese possesso dell’isola di Bosgattia (e se non credi nella sua esistenza, leggi pure qui su Wikipedia).
Essendo l’opera più nichilista in assoluto (come affermato dallo stesso Herschel) la interpreto un po’ come mi pare (tanto per una assurda legge universale, ogni mia interpretazione sarà comunque errata e superficiale).
Siamo nel 1988 ed il dittatore Polleggiao governa quella lingua di terra ricoperta di verde, che sta tra una riva e l’altra del Po (Isola, per dirla in maniera sintetica), portando ideali comunisti (ma in chiave moderna, tipo mescolati con un po’ di Democrazia Cristiana e jeans con i risvoltini) che ovviamente non piacciono agli USA, unici e veri esportatori della democrazia e della libertà (quelle che fanno i botti, per intenderci).
Ma non voglio “spoilerare” i contenuti (sì, ho già letto tutte le tavole come capita ai vipss e ai fiki e non appartenendo a nessuna delle due categorie, rende tutto ancora più fiko) ma voglio darvi una mia interpretazione di Polleggiao (così da far calare le vendite di REM).
Compagno Manoel è uno di quelli che ce l’ha fatta. Polleggiao è uno di quelli che dopo essersi lamentato al bar con frasi del tipo «Piove! Governo ladro» e «Ci vorrebbe una dittatura per riportare un po’ di equilibrio» (giuro che l’ho sentita nda), ha dato seguito alle sue minacce trasformandole in fatti.
Me lo immagino uscire da un noto bar di Corbola (l’isola di Bosgattia è da quelle parti) situato nella zona centrale della città (si dice che a Corbola la gente di notte non esca per via delle nutrie mannare), arrivare all’attracco fluviale e navigare verso l’Isola (mi pare 200 o 300 metri di navigazione in acque minacciosamente calme) e fondare la Repubblica Socialista di Bosgattia.
Come ogni buon Stato socialista di piccole dimensioni, egli è vittima dell’embargo democratico che causa i malumori e… (mi fermo per commettere peccato di “spoiler”, dal quale mi posso redimere solo con un paio di ave Maria, tre padre nostro e due preghiere a mia scelta ma ritmate dal capo-rosario).
Insomma, già dal titolo vi avevo avvisato: questa è una recensione scritta male (e pure priva di qualsivoglia significato).
Herschel e Svarion perdonatemi, avrebbe avuto più senso fare una recensione col Lorem Ipsum… (Svarion capirà).
Ed ecco a voi la prima tavola!
Buona lettura!
L’ha ribloggato su Scarafaggi: un BLOG di vignette bruttee ha commentato:
L’amico Nicola Cappello, lautamente pagato, ha sfornato una recensione di Polleggiao.
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