Ogni anno vengono “persi” milioni di metri cubi nelle condutture, con una perdita, a livello nazionale, che si attesta al 37%
Provate ad immaginare in un prossimo futuro, raccontare ai posteri: “c’era una volta l’acqua per tutti, era talmente abbondante, che nove litri li usavamo per spazzare via l’urina dal water, e milioni di litri, sparivano dagli acquedotti. Ma a noi non interessava, perché tanto di acqua ne avevamo in abbondanza”.
Non sono pochi gli scienziati a dire che nel prossimo futuro le guerre si scateneranno per l’acqua, quella sostanza vitale che sempre più spesso sta prendendo il nome di “oro blu”. Ma non serve andare tanto avanti nel futuro. Basta andare in qualche paese del terzo mondo, dove la coca cola sembra essere l’unica fonte per dissetarsi (facile trovarla anche negli angoli più remoti, e qui verrebbe da citare Giobbe Covatta quando disse: I medicinali non riescono ad arrivare, ma la coca cola sì. Si vede che seguirà un’altra strada), e se raccontassimo loro cosa facciamo del nostro bene più prezioso, non ci sputerebbero nemmeno in faccia, visto che ogni liquido è prezioso, ma forse ci manderebbero a quel paese.
Intanto i nostri Tg sparano i classici servizi estivi: “i pochi centimetri nelle spiagge tra un telo da mare all’altro” oppure, “C’è chi va in villeggiatura, ma c’è anche chi resta in città per le vacanze…”. Ma di sprechi di H2O non se ne parla minimamente.
Allora sarebbe meglio lanciare qualche dato, per contrastare la disinformazione totale che si sta vivendo in Italia, dato che oramai si parla tanto di Fini e della sua vita, (cosa che si sapeva anche prima, ma stava con Silvio ed allora tutto deve tacere) tanto per rompere le scatole.
Prima cosa importante è che, in Italia, la Basilicata è considerata una delle regioni tra le più sprecone di risorse idriche in Europa, come segnalato dall’elvetico “Le Temps” in un articolo scritto da Eric Jozsef.
L’acquedotto Lucano, ha erogato 92milioni di metri cubi d’acqua e ne ha fatturati solo 39milioni, e si dubita che sia evaporato quasi il 60% della risorsa idrica. A Potenza, tornando quindi in Basilicata, vengo distribuiti 14milioni di metri cubi e fatturati solo 5milioni, come spiegato dal direttore generale Gerardo Marotta, pari ad uno spreco di 450 litri d’acqua al giorno; anche se le perdite, come spiegato dallo stesso direttore generali sono state ridotte di quasi un terzo.
Tanto per passare sul piano nazionale, secondo il rapporto del Comitato per la vigilanza sull’uso delle risorse idriche, consegnato al parlamento italiano il mese scorso, è stata stimata una perdita totale di acqua pari al 37% a livello nazionale.
Oltre allo spreco si parla di privatizzare la gestione delle risorse idriche, tanto da mobilitare molti cittadini per la raccolta firme per un referendum abrogativo contro la Legge Ronchi. Il mercato per la gestione della risorsa è pari ad 8miliardi di euro ed il timore è relativo all’aumento indiscriminato delle tariffe.
Ma non diamo la colpa solo alle società pubbliche, o private in alcuni casi, di questo spreco. Sarebbe meglio che molti cittadini cominciassero a ragionare con coscienza e non approfittarne ogni volta. Oltre a diminuire gli sprechi nelle proprie case, sarebbe ora che certe persone la smettano di allacciarsi abusivamente alla condutture pubbliche, traendo guadagno sulle spalle degli altri, sarebbe ora che ci fosse una maggiore attenzione nel limitare le perdite, quasi azzerarle. Ma sembra che, al momento, tutto ciò sia solo una utopia.
Intanto, nei periodi di siccità, in alcuni posti dello Stivale si va ancora in giro con le taniche per avere un po’ d’acqua da consumare, ignari, a volte, che lo stesso bene viene gettato via tra perdite ed allacciamenti abusivi.