Non voglio limitarmi a scrivere una banalità sul fatto che mio figlio di 10 anni mi abbia impartito, involontariamente, una sonora lezione. Preferisco concentrarmi sul cambiamento che ho osservato in lui: un passaggio repentino e inaspettato, un cambio totale di approccio al problema che lo ha condotto a una vittoria, frutto della mia eccessiva baldanza e sicurezza di avere già vinto.
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I Social Network, tra degrado e nuove fedi

Sembra priva di senso…
Qualche anno fa chiusi il mio profilo Facebook. Non provai nessuna sensazione particolare, in quanto la cronofagia dei social mi aveva disgustato.
Ma la loro ascesa ed il ruolo centrale nella comunicazione digitale, mi costrinsero a riattivare il profilo e, cosa ancora peggiore, iniziare a studiare e a comprendere la comunicazione per le aziende, all’interno di questi portali. Continua a leggere
Internet non è democratico
Uno non vale uno. Il web non funziona così. Se si vuol parlare di “democrazia” dove ognuno può dire la sua, sconfinando spesso in discorsi a vanvera e vuoti, allora sì: il web è democratico. Continua a leggere
Eutanasia: undici anni (e passa) di menefreghismo

Dj Fabo ha deciso di morire e se n’è andato in Svizzera per poter realizzare il suo desiderio.
È una storia che si ripete. Nel 2006 il caso Welby aveva scatenato un caso politico e mediatico anche oltre i confini italiani. Continua a leggere
Facebook: algoritmi e strani standard comunitari

L’articolo che segue è diviso in tre punti (disabilità, sesso(?) e considerazioni).
Qualche giorno fa uno dei tanti algoritmi di Facebook mi ha bloccato il post sponsorizzato di un web magazine che parla di salute. Continua a leggere
Siamo imbecilli, parliamone

A Milano muore una donna di 49 anni ed una bimba di sette mesi è grave. I media tornano a parlare di meningite e nemmeno di fronte al lutto la voce degli indignati se ne sta zitta, anzi si erge nel web cercando un nemico più palpabile di una malattia: lo straniero. Continua a leggere
Scarafaggi, scarabocchi e pensiero critico
È doveroso fare una premessa: io non sono né Herschel né Svarion. Sono solo un semplice piccolo sostenitore di un progetto che mi è piaciuto e che trovo indispensabile avere nella propria biblioteca personale. Continua a leggere
Enel, quando la politica non fa il “mea culpa”
La riconversione non si farà e ora manca un piano B. Di chi è la responsabilità?
Di Nicola Cappello (Editoriale scritto per Rovigo in Diretta)
Quando i lavoratori della centrale Enel di Polesine Camerini, qualche anno fa, manifestarono a Venezia, il governatore Luca Zaia tenne una conferenza stampa a Palazzo Balbi. Continua a leggere
Il giorno in cui ho smesso di fare il giornalista
Dare tanta inportanza all’etica lavorativa, da rinunciare al lavoro più bello del mondo.
Così dopo anni di giornalismo ho messo la parola fine ad un importante capitolo della mia vita.
Un domani, tra qualche anno, potrebbe capitare che mio figlio ritrovi vecchi articoli di giornale con la mia firma, o pdf degli articoli pubblicati nel corso degli anni.
Una domanda potrebbe sorgere spontanea nella sua mente. “Papà perché hai smesso di fare il giornalista?”
Oggi sarebbe difficile mettere in ordine le idee, vista la delusione ancora forte, tuttavia sarebbe buona cosa fare mente locale e provare a dare una risposta già ora. Continua a leggere
Italiani: i “più meglio”
Si fomenta rabbia contro gli immigrati accusandoli di rovinare il “Sistema Italia” mentre svaniscono nelle tasche di italiani corrotti miliardi di euro.
Quando un politico ti invita a guardare la pagliuzza nell’occhio, meglio controllare che non ti stia pure invitando a sederti su travi appuntite.
Breve storia di come la corruzione ci stia lasciando in mutande.


