Panem et circenses

C’è chi aveva detto “ho provato a cambiare il mondo, ma il mondo ha cambiato me”. Il mondo ti cambia in peggio, con la sua freddezza e distanza, tra il suo menefreghismo e tra le sue lamentele.

Alla gente non interessa veramente il cambiamento. Se fossimo sinceri e trasparenti ci accorgeremo che ben pochi sanno cosa stia succedendo in Italia. Continua a leggere

Il clientelismo ammazza la coerenza

Se un pastore portasse le pecore in un pascolo pericoloso, ma facilmente raggiungibile, piuttosto che in uno sicuro ma più lontano, solo perché le pecore minacciano di cambiare pastore se fanno fatica, lo si potrebbe considerare una guida sicura? Continua a leggere

In Ricordo di Montanelli

[Una lettera di Indro Montanelli al suo collega americano Edmund Stevens scritta a metà degli anni ’50.  Il Fatto Quotidiano ricorda così lo storico giornalista a 10 anni dalla sua scomparsa [Clicca per visualizzare l’articolo originale]

Caro Edmund, il tuo richiamo agli scandali che da qualche anno rallegrano la vita italiana è per lo meno superfluo. Montagna, Anna Maria Caglio eccetera sono infatti, con la Lollobrigida e Sofia Loren, gli unici personaggi italiani su cui i tuoi compatrioti siano perfettamente informati e di cui parlino con competenza. Sanno tutto di loro: molto più di me, che non so quasi nulla. Ignorano un particolare soltanto: che questi scandali, nel nostro paese, sono una novità assoluta, e non ne rappresentano assolutamente il costume. E appunto per questo fanno tanto rumore. L’Italia non è un paese moralmente rigoroso. Al contrario, è un paese indulgente, dove il Peccato circola liberamente ed è accolto anche nelle famiglie più virtuose. Il Vizio, no. Ed è questo che nell’affare Montagna ha indignato gl’italiani, popolo di peccatori, sì, ma sani e gagliardi. Per meglio spiegarti il clima morale in cui noialtri, italiani medi, siamo stati educati, ti racconterò un piccolo aneddoto di famiglia. Continua a leggere

Due pesi e due misure per valutare le leggi “ad personam”

Una nuova legge “Ad Personam”, ma stavolta non è stato Silvio a farla, ma una buona parte del mondo politico per scavalcare una sentenza del Consiglio di Stato, per l’opera di riconversione della centrale Enel di Polesine Camerini, nel comune di Porto Tolle, in provincia di Rovigo. Continua a leggere

Rovigo – Quel lavoro di serie A e di serie B

Il segretario Bonanni al convegno della Cisl di Porto Tolle del 7 luglio (Foto - Giancarlo Zanini)

Cgil e Cisl sono a favore della centrale, quindi sono a favore del lavoro. Esattamente per il lavoro e per lo sviluppo. Le associazioni ambientaliste invece no.

Le associazioni ambientaliste hanno ricorso contro la centrale, contro le emissioni moleste, contro i danni ambientali, contro la riconversione, quindi non sono a favore del lavoro.

Una sequenza per niente logica che fa paura, ma che è entrata nella mente di molti polesani dopo le ultime vicende di Enel. Continua a leggere

Porto Tolle/Centrale Enel – Lettera al Ministro Prestigiacomo da parte degli ambientalisti

Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

On. Stefania PRESTIGIACOMO

Porto Tolle, 7 luglio 2011

Illustrissimo Ministro,

ci permettiamo di sottoporre alla Sua urgente attenzione quanto segue.

A Porto Tolle, nel cuore del delta del Po, è stata realizzata negli anni 70’ una grande centrale termoelettrica alimentata ad olio combustibile. Enorme è stato l’impatto ambientale derivante dalla costruzione e dal funzionamento di questo impianto in una delle più importanti aree di interesse ambientale d’Italia e d’Europa (sito di importanza comunitaria e zona di protezione speciale tutelate dalla normativa europea).

Quale sia stato l’impatto sanitario di tale impianto non si sa perché la prevista indagine epidemiologica venne improvvisamente interrotta. Continua a leggere

Una rivoluzione che inizia dal quorum?

Forse sarà stato il vento delle rivoluzioni africane, a risvegliare gli elettori dal torpore? O una lunga campagna fatta dai volontari o dai vari comitati ambientalisti, che per mesi sono scesi in piazza, o per l’acqua o per il nucleare, ad informare la gente sui referendum? Oppure il referendum era la “moda” del momento? O si tratta di una manifestazione di un disagio di una popolazione sempre più povera e sempre più disoccupata? Continua a leggere

Referendum – Sì al quesito sul nucleare ma bisogna raggiungere il quorum

Dal ’95 in poi i referendum non hanno mai raggiunto il quorum. Gli spot in Tv sono poco chiari ed esiste il rischio di un disinteresse totale

L’ultimo referendum ad avere raggiunto il quorum (quindi il 50% + 1 dei votanti), fu quello datato 11 giugno 1995 e trattava 12 punti, dalle concessioni televisive nazionali, sino agli orari degli esercizi commerciali ma i voti si fermarono al 57%. Continua a leggere

Reportage – In viaggio verso Roma con i 400 della fiaccolata

[Articolo apparso su “Il Resto del Carlino di Rovigo” del 25 maggio 2011 – Testi e Foto: Nicola Cappello – Clicca sulle foto per vederle in grande]

Il Diario: le voci, i commenti le speranze del popolo dei lavoratori della centrale polesana

Nella stazione di Rovigo, lunedì mattina, qualcuno indossava la divisa di Enel, altri, invece, giravano “in borghese” e in attesa dell’arrivo del “Freccia d’argento”, che li avrebbe condotti sino a Roma. Continua a leggere